Lettera aperta del TA di Confindustria Padova ai candidati di tutti gli schieramenti.
Fisco, liberalizzazioni, reti tecnologiche le parole d’ordine per essere competitivi
TERZIARIO AVANZATO: LE PRIORITA’ IN UN DECALOGO.
POTTI, «LIBERARE LE ENERGIE PER LO SVILUPPO»
La proposta: innalzare gli investimenti in R&S al 2% del Pil entro il 2011.
Tra gli altri punti, flexicurity, accesso al credito facilitato, completamento della banda larga
(Padova - 07.04.2008) - Un “decalogo” con le priorità da attuare per vincere la sfida competitiva e liberare le energie per lo sviluppo. E’ quello contenuto nella lettera aperta ai candidati di tutti gli schieramenti politici che la sezione Terziario Avanzato di Confindustria Padova propone a pochi giorni dalle elezioni del 13 e 14 aprile. Dieci punti con cui il settore dei servizi innovativi e tecnologici, che conta a Padova 13 mila imprese e un quarto degli occupati in Veneto e un capitale di competenze per le Pmi e la pubblica amministrazione (engineering e informatica, progettazione e design, comunicazione e marketing, R&S, finanza innovativa, logistica, risorse umane e telecomunicazioni) vuole far sentire la propria voce e chiede risposte concrete a chi si candida a rappresentare Padova in parlamento, in virtù del “peso” che detiene nell’economia locale e nazionale.
«La campagna elettorale - spiega il presidente del Terziario Avanzato di Confindustria Padova, Gianni Potti - ha parlato poco o nulla di servizi innovativi e tecnologici, che sono l’area più dinamica dell’economia. Ma noi abbiamo bisogno di sapere se chi si candida a governare il Paese vuole impegnarsi anche per le problematiche che ci stanno a cuore. Occorre un progetto serio e coerente di rinnovamento basato su priorità che liberino energie per lo sviluppo. Per questo abbiamo voluto aprire una comunicazione interattiva con i candidati. Ci aspettiamo idee e risposte chiare sulle nostre proposte, anche e soprattutto in chiave locale».
Ma quali sono le dieci priorità del terziario avanzato padovano? «Una fiscalità di sviluppo ad hoc che tenga conto della specificità del settore - spiega Potti - è fondamentale. Ma ancora di più lo è eliminare lacci e lacciuoli burocratici che ci opprimono, attuare pienamente concorrenza e mercato, liberalizzazioni, innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico, nuovi modelli di management nell’impresa e nella pubblica amministrazione. Queste sono le nostre parole d’ordine». «L’Italia - prosegue Potti - investe in ricerca e sviluppo appena l’1,1% del Pil, meno della media europea (1,7%) e molto al di sotto di Svezia (3,9%), Germania (2,5%), Francia (2,1%). Quello che proponiamo è di innalzare gli investimenti al 2% del Pil entro il 2011. Solo così potremo coprire la distanza che ci separa dai maggiori competitor». Altrettanto importanti sono la liberalizzazione dei mercati, a cominciare dai servizi pubblici locali, e un accesso al credito facilitato, ma anche il completamento di infrastrutture digitali come la rete della banda larga. «Ancora oggi - sottolinea il presidente - alcune zone della provincia di Padova e del Veneto non sono raggiunte dalla banda larga. E’ impensabile essere ancora sprovvisti di reti tecnologiche perlomeno in linea con gli altri Paesi avanzati».
«Il terziario avanzato padovano - conclude Potti - è un motore che traina anche il comparto manifatturiero, integrando servizi che lo rendono più moderno e competitivo, coniugando tradizione e innovazione di prodotto. Un “valore aggiunto” che si traduce a Padova nella più alta produttività per addetto, e che va incentivato e sostenuto. Ai candidati chiediamo un impegno serio su questi fronti, con la promessa che il nostro “pressing” continuerà anche dopo le elezioni».
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