Data	Padova, 26 febbraio 2002
Oggetto	Interconfidi Nordest: 2001 record, +12% le garanzie 44% la quota di mercato in Veneto
Tipologia
Conf. Informa	Pubblica in Confindustria Informa

Comunicato Stampa

Assemblea generale per il consorzio di garanzia di Unindustria Padova, leader in Veneto con una quota di mercato del 44%. Il 2001 anno record per l’operatività: 850 operazioni garantite, pari a 185 milioni di euro di investimenti

INTERCONFIDI NORDEST: +12% LE GARANZIE NEL 2001

Il presidente Pasquale:“Strategico il ruolo dei Confidi nella pianificazione finanziaria”

(Padova - 26.02.2002) - Circa 850 operazioni di garanzia, che hanno generato investimenti per 185 milioni di euro (+12% rispetto al 2000); 135 operazioni di finanza agevolata per contributi di 4 milioni di euro, che hanno mobilitato investimenti complessivi di 35 milioni di euro. Un livello di operatività che conferma Interconfidi Nordest al primo posto tra i Confidi del Veneto per numero e volume delle operazioni, con una quota di mercato regionale (calcolata su importo dei finanziamenti concessi e durata e percentuale di rischio assunta dal Consorzio) che supera il 44%.
Sono i numeri che il presidente di Interconfidi Nordest Lino Pasquale ha portato questa mattina all’Assemblea generale 2002 del consorzio di garanzia di Unindustria Padova, fondato nel 1974, che oggi raggruppa 1.457 aziende. Numeri che delineano una crescita record delle garanzie prestate: +241% negli ultimi quattro anni.
“Con il 2001 - ha spiegato Lino Pasquale - abbiamo raccolto i frutti di una politica di espansione delle attività avviata negli anni scorsi, basata su due scelte: privilegiare gli investimenti a medio termine per attività di innovazione e sviluppo, e affiancare all’attività tradizionale di garanzia una serie di servizi che vanno dalla gestione delle pratiche di finanziamento, alla consulenza finanziaria, fino alla trattativa diretta delle condizioni con gli istituti bancari. Oggi i numeri ci danno ragione e ci consentono di impostare una strategia di sviluppo fondata sull’utilizzo dei servizi in funzione di economie della rete”.
Momento centrale dell’assemblea di Interconfidi Nordest, svoltasi allo Sheraton Hotel di Padova, è stata la tavola rotonda “Nordest e finanza d'impresa: crisi o evoluzione?” a cui sono intervenuti, con il presidente di Interconfidi e il direttore Giampaolo Molon, Marino Finozzi assessore alle Politiche per l’impresa della Regione Veneto, Alfredo Checchetto direttore generale della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo - Gruppo Cardine, Gabriele Bissolo direttore generale Nordest Merchant, Jesùs Fernandez Muñoz del Fondo Europeo Investimenti (Fei). Moderatore Andrea Andreoli vicedirettore di Telenuovo.
L’incontro tra finanza e piccola e media impresa veneta è sempre più ravvicinato. In un’ottica di crescita del sistema è evidente l’inadeguatezza della tradizionale struttura finanziaria delle PMI, caratterizzata da una forte sottocapitalizzazione e da uno squilibrio delle fonti tra mezzi propri e di terzi. Uno scenario, si è detto nel dibattito, che richiede con urgenza un generale ripensamento del fare finanza nelle PMI.
Su questo terreno, ha rilevato Pasquale, i Confidi possono agire un ruolo strategico. “La vecchia concezione dei Confidi come consorzi votati unicamente alla concessione di garanzie è ormai superata. Il mondo bancario, in virtù di trasformazioni interne e delle indicazioni del Comitato di Basilea, tenderà a rapportarsi in futuro con le aziende attraverso meccanismi di valutazione automatici. Avere un punteggio di rating insufficiente potrà essere fatale per un’impresa. Da qui il ruolo sempre più strategico di consorzi come il nostro, chiamati a fare da intermediari tra i gruppi bancari e le PMI, affiancandole nella gestione e pianificazione finanziaria e guidandole verso le nuove frontiere dei capitali di rischio”. Un ruolo ulteriormente enfatizzato dai processi di fusione e accorpamento in corso nel sistema bancario, “che stanno cambiando il modo di fare banca - ha detto Pasquale - determinando la progressiva scomparsa di quel sistema legato al territorio, caratterizzato da una forte personalizzazione dei rapporti tra banche e imprese”.

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