
Data | 
Padova, 16 ottobre 2007 |

Oggetto | 
Stabilimento ex Inps di Battaglia: Zanettin, «un polo internazionale per il termalismo» |

Tipologia | 
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Conf. Informa | 
Pubblica in Confindustria Informa |
Comunicato Stampa
La proposta della presidente degli albergatori di Unindustria Padova per il recupero del complesso “Pietro d’Abano”. «Un centro di eccellenza scientifica e riabilitativa con annesso campus»
STABILIMENTO EX INPS: ZANETTIN: «UN POLO INTERNAZIONALE PER IL TERMALISMO A BATTAGLIA»
«Patrimonio da non disperdere. Pubblico e privato si confrontino sulla finanza di progetto»
(Padova - 16.10.2007) - Un polo internazionale per il termalismo. Un centro di eccellenza medico-scientifica e riabilitativa, che accolga nella medesima struttura un centro di ricerca sulle proprietà dei fanghi euganei, collegato all’Università di Padova, con annessa foresteria per studenti e aule per master, e un avanzato polo di cure terapeutico-riabilitative. E’ la proposta lanciata da Giulia Zanettin, presidente della Sezione Terme e Turismo di Unindustria Padova per il recupero del complesso termale ex Inps “Pietro d’Abano” di Battaglia Terme, chiuso ormai da quindici anni.
«Quella struttura è un bene di tutti - spiega Zanettin - un patrimonio che non possiamo permetterci di disperdere. Per questo è fondamentale che si riapra un confronto concreto e realista sulle possibilità di rilancio». Dal degrado al recupero, dall’occasione sprecata all’opportunità per tutto il termalismo euganeo. Per la presidente degli albergatori di Unindustria Padova è «una sfida possibile e necessaria». «Condividiamo l’idea del sindaco di Battaglia Terme, Velia Bevilacqua, con la quale ci siamo spesso confrontati, vale a dire la possibilità di realizzare un campus universitario. Ma quest’ultimo deve avere una stretta attinenza al settore termale, eccellenza del territorio in cui il complesso è inserito, ed essere integrato a un Centro di studi e ricerca scientifica sulle proprietà curative dei fanghi euganei, collegato alla rete universitaria, di caratura internazionale». Secondo la presidente, comunque, «per essere sostenibile, quest’ipotesi va completata con quella di un avanzato centro per cure terapeutico-riabilitative collegate alla fangoterapia, capace di attrarre un pubblico non solo italiano ma europeo. Mi pare che la proposta del consigliere regionale Raffaele Zanon possa rientrare nell’ottica di qualificare ulteriormente il bacino euganeo in Italia e all’estero».
Il vero problema resta comunque reperire le risorse, nonostante le grandi potenzialità dell’ex stabilimento, collocato in uno splendido contesto ambientale e circondato da un parco esterno di 9 ettari. «Certamente - continua Zanettin - l’intervento finanziario è la principale difficoltà al progetto di recupero e in questo senso l’unica strada realisticamente percorribile è una sinergia di intenti tra pubblico e privato, tra Regione, enti locali e imprenditori per valutare ipotesi di finanza di progetto. Da parte degli imprenditori termali - conclude Zanettin - c’è la disponibilità a sedersi attorno a un tavolo e confrontarsi con Regione e Comune, attuali proprietari del complesso, per valutare il contributo di ciascuno a un progetto di rilancio».
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