L’appello del presidente di Unindustria Padova nel giorno della “staffetta per l’Europa” organizzata da Confindustria per sollecitare la linea Transpadana ad Alta Capacità. La città del Santo interessata dalle tratte Verona-Padova e Padova-Venezia Ma mancano le risorse e i progetti esecutivi
«Dalla politica un impegno urgente per definire fondi e tempi. Intollerabili altri rinvii. Rischiamo di isolare Padova e il Veneto a vantaggio dei nostri concorrenti»
(Padova - 21.11.2006) - «Sul Corridoio V ci giochiamo il futuro. Se non si agirà in fretta e con determinazione, la linea Transpadana rischia di passare alla storia come la più grande incompiuta del Veneto e del Paese». Nel giorno della “staffetta per l’Europa” organizzata da Confindustria a sostegno del Corridoio V, il presidente di Unindustria Padova Luca Bonàiti denuncia i ritardi su cui si sta arenando il progetto ferroviario ad Alta Capacità destinato ad unire il Nord Est all’Europa dell’Ovest e Orientale.
«Sulle infrastrutture ci giochiamo tutto, perché la rete viaria e logistica del Veneto è al collasso. Cambiano i governi ma il leit motiv è sempre lo stesso, l’incapacità di fare sistema, individuando le priorità e facendo convergere su di esse le risorse. Il progetto del Corridoio V non è negoziabile, pena la nostra esclusione dai grandi traffici continentali. Sarebbe un autogol clamoroso, a tutto vantaggio dei nostri concorrenti europei». E’ questo l’appello che il presidente degli industriali padovani lancia alle forze di Governo nazionali e regionali per accelerare i tempi dell’Alta Capacità e superare i localismi.
«Sulle tratte Verona-Padova e Padova-Venezia - spiega Bonàiti - abbiamo assistito a continui rinvii non più tollerabili se si vuole dare un futuro alle nostre imprese. Il completamento del nodo di Mestre resta cruciale». Sono in totale 100 i chilometri che, passando per Padova, collegheranno Verona a Venezia, per un costo di 3.214 milioni di euro. Assolutamente disattese le tempistiche. Prevista per il 2013, la tratta Verona-Padova attende ancora il progetto definitivo. In costruzione, ma senza tempi certi, i 24 km tra Padova e Venezia. Dopo l’inaugurazione nel 2003 dei primi cantieri per quadruplicare la tratta, si dovrà attendere la fine del 2007 per la messa in esercizio, e la primavera 2009 per il completamento del nodo di Mestre. Intanto il Corridoio V aspetta, mentre i fondi europei destinati alle tratte trasfrontaliere (8 miliardi tra il 2007 e il 2013) sono al centro di una contesa tra i Paesi membri.
«La tabella di marcia sul Corridoio V ci consegna un quadro desolante, fatto di incertezze sulle risorse e sull’iter. A prevalere sull’interesse generale sono spesso le contrapposizioni politiche. Ulteriori ritardi daranno il colpo di grazia a quest’opera indispensabile. La posta in gioco è alta: la marginalizzazione fisica ed economica dell’area più dinamica del Paese dal processo di integrazione europea».
Alla vigilia dell’esame in Senato della Finanziaria, il presidente di Unindustria Padova chiede lumi sulle risorse e la soluzione dei problemi attuativi. «Oltre a rafforzare i collegamenti con l’Europa e le reti intermodali, il Corridoio V avrà effetti positivi sull’efficienza dei sistemi di trasporto, ridurrà i costi logistici, con effetti positivi sull’impatto ambientale e lo sviluppo di tecnologie d’avanguardia. L’iniziativa di Confindustria ha riportato l’attenzione su quest’opera. Le regioni del Nord attraversate dal Corridoio V rappresentano più del 50% del Pil e più del 70% dell’export nazionale. Sarebbe folle cedere il testimone ad altri Paesi al di là delle Alpi per carenza di coesione e miopia politica».
______________ Per informazioni: Sandro Sanseverinati - Ufficio Stampa, Studi e Relazioni esterne tel. 049 8227186-112 - 348 3403738 - fax 049 8227100 e-mail: stampa@unindustria.pd.it