Siglato a Padova l’accordo di collaborazione tra Confindustria Padova, Unindustria Treviso
e Confindustria Belluno Dolomiti che sancisce l’ingresso dell’Associazione padovana
nel Consorzio per le integrazioni tra aziende. Nasce un network virtuale con 5.000 imprese.
A Padova il nuovo Sportello per crescere sui mercati con le aggregazioni
RETI D’IMPRESA: IL VENETO ALLARGA LA “RETE”. CONFINDUSTRIA PADOVA ADERISCE A UNINT E LANCIA
IL DESK PER LE AGGREGAZIONI TRA PMI
Peghin: «E’ la risposta del “quinto capitalismo”. Governo e Regione ci seguano con gli incentivi».
Vardanega: «Il nostro territorio si conferma laboratorio di alleanze e di nuovo sviluppo».
Dal Magro: «Con l’ingresso di Padova maggiori opportunità di partnership e crescita»
(Padova - 08.06.2010) - Dall’individualismo alla rete, dalla competizione alla coalizione. L’exit strategy made in Veneto punta su reti d’impresa e aggregazioni per rigenerare il modello di sviluppo, agganciare la ripresa lenta ma forse oggi più vicina, superare frammentarietà e scarsa patrimonializzazione del sistema produttivo, serrando i nodi delle nuove reti per raggiungere dimensioni più efficienti, integrare competenze e ricerca, creare nuove opportunità di business. Una spinta che arriva direttamente dal territorio e conta sul deciso sostegno delle associazioni imprenditoriali. Che moltiplicano le iniziative e ora chiedono a Governo e Regione Veneto una fiscalità di vantaggio e semplificazioni per le imprese che decidono di “fare rete” a vari livelli: produzione, logistica e distribuzione, ricerca industriale, internazionalizzazione.
E’ in questo scenario che si inserisce l’accordo di collaborazione strategica firmato questa mattina a Padova tra il presidente di Confindustria Padova Francesco Peghin, il presidente di Unindustria Treviso Alessandro Vardanega, il vice presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Alberto Dal Magro, che sancisce l’ingresso di Confindustria Padova nel Consorzio Unint per le integrazioni tra imprese, costituito nel 2004 da Unindustria Treviso, a cui ha aderito nel 2009 Confindustria Belluno Dolomiti, creando un network virtuale di cinquemila imprese di settori, dimensioni e territori diversi.
L’intesa focalizza e consolida, nell’ottica delle sinergie di sistema, un più ampio disegno portato avanti da Confindustria Padova per promuovere la cultura delle reti quale leva strategica di crescita dimensionale e competitiva. Un impegno che dal 2007 ha consentito di realizzare 35 progetti di aggregazione e alleanza tra imprese nelle aree ricerca e innovazione (ricerca applicata, distretti, partecipazione a bandi) e internazionalizzazione (fiere) coinvolgendo 228 aziende, per un valore dei progetti realizzati di 10,5 milioni di euro. E che oggi si perfeziona con la costituzione del nuovo Desk Reti d’Impresa e con l’ingresso in Unint, che permetterà di rispondere a un più ampio ventaglio di esigenze (accompagnamento strategico, ricerca partner, assistenza societaria e fiscale), avvalendosi di un partner di sistema che opera con successo dal 2004.
«L’adesione a Unint e il nuovo desk reti d’impresa - spiega il presidente di Confindustria Padova Francesco Peghin - segnano un salto di qualità nella nostra azione per le aggregazioni tra aziende. Dobbiamo aiutarle a imboccare strade nuove per competere. Quindi più reti d’impresa, per raggiungere dimensioni operative e assetto finanziario adatti a un mercato globale. Per aiutare gli imprenditori a creare nuove opportunità di business condivise. La crisi ha messo ben in evidenza le criticità del nostro modello. Ma ha anche innescato la reazione, accelerato un radicale cambio di mentalità rispetto al tradizionale individualismo. La rete è in primo luogo un aspetto culturale che supera la logica del distretto con un modello aperto, che può coinvolgere più settori e territori, facendo collaborare realtà tra loro diverse, consentendo di affacciarsi con maggiore massa critica sui mercati mondiali. Una risposta nuova del territorio a una discontinuità senza precedenti, che sta facendo emergere un “quinto capitalismo”, quello delle reti. L’accordo con Treviso e Belluno è un passo importante nella stessa logica di rete, valorizzando risorse e sinergie nel sistema Confindustria. Se il mondo delle imprese si muove, anche il Governo e la Regione ci dovranno seguire, rendendo subito attuativi i contratti di rete previsti dalla legge Sviluppo del 2009 e agevolandoli con sgravi fiscali. Alla Regione Veneto chiediamo di farsi apripista di una sperimentazione che riveda la legge sui distretti e trasferisca anche alle reti incentivi, agevolazioni e semplificazioni amministrative».
«La condivisione di Confindustria Padova sugli obiettivi e sull’operatività di Unint - dichiara il presidente di Unindustria Treviso Alessandro Vardanega - rappresenta un ulteriore importante riconoscimento del lavoro svolto in questi anni. Prima, dal 2004, solo a Treviso, quindi dal 2009 anche con Confindustria Belluno Dolomiti. Un impegno spesso faticoso, ma comunque premiato dai risultati, che hanno fatto di Unint una best practice di Confindustria a livello nazionale. Fin dall’inizio l’attività ha riguardato la collaborazione di imprese provenienti da diverse realtà territoriali accomunate dall’interesse di condividere progettualità insieme ad imprese della nostra provincia. La presenza di due importanti Associazioni di rappresentanza permette di elevare gli obiettivi di Unint come strumento fondamentale per accrescere la competitività delle imprese e fare sì che a Padova, Belluno e Treviso si crei un formidabile ‘laboratorio’ di quella cultura delle alleanze che rappresenta uno snodo inevitabile per uscire dalla crisi e ripartire con una nuova stagione di sviluppo».
«Un’Associazione che ha come obiettivo la collaborazione fra aziende - sottolinea il vice presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Alberto Dal Magro - non può che felicitarsi per l’ingresso di un nuovo componente. Confindustria Padova porta con sé molti nomi prestigiosi e molte eccellenze, quindi tante opportunità in più per tutte le aziende già associate a Unint di trovare partner e occasioni di crescita. Confindustria Belluno Dolomiti ha più di un’esperienza in termini di collaborazioni fra imprese fino alle più evolute reti di impresa e non può che guardare con favore a questo ampliamento della compagine di Unint».
«Unint - dichiara il suo presidente Federico Zoppas - si propone come un ‘veicolo’ flessibile per promuovere le relazioni tra le imprese e le alleanze funzionali, commerciali o societarie, senza limitazioni merceologiche o dimensionali. Offre alle imprese un soggetto giuridico tramite il quale progettare e implementare forme di collaborazione e aggregazione senza dover costituire nuovi organismi societari o consortili, con conseguente risparmio dei costi. Potremmo sintetizzarne la missione con uno slogan: ciò che è impossibile per la singola impresa può essere realizzato in gruppo. Saper lavorare insieme nel territorio, pur nella specificità di ogni singola impresa, è uno dei valori che hanno fondato la nostra comunità e il suo decollo economico. Unint ha ripreso e innovato questo valore, in un contesto competitivo più complesso che obbliga i nostri imprenditori a nuove modalità nel fare impresa».
CONFINDUSTRIA PADOVA: LA RETE HA IL SUO DESK. Ma quali sono i risvolti operativi dell’intesa e i vantaggi del network per le imprese padovane? Confindustria Padova, grazie alla collaborazione con Unint, lancia lo Sportello Reti d’Impresa. Attivo nell’area Diritto d’impresa, sarà un collettore di informazioni sulle attività aggregative in fase di incubazione. Molteplici le tipologie possibili: alleanze commerciali e societarie, joint ventures, partnership, integrazioni produttive e logistiche, acquisti in comune, ricerche di mercato, partecipazioni a fiere. Alleanze tra aziende che, pur rimanendo autonome, danno vita a progetti che permettono di valorizzare le proprie specializzazioni, fare massa critica, ridurre i costi, migliorare la forza di penetrazione sui mercati internazionali. Il desk fornirà informazioni sulle norme di riferimento, su agevolazioni, bandi, contratti di rete. Attraverso lo Sportello, le imprese associate a Confindustria Padova potranno accedere a una consulenza preliminare sulla fattibilità di ogni progetto e ai servizi qualificati di Unint. Tra i vantaggi, la possibilità di usufruire di uno strumento giuridico agile e flessibile che consente di aggregarsi su singoli progetti senza dover affrontare costi e procedure di costituzione di nuovi organismi.
DALLA FERRAMENTA ALL’HOTELLERIE ALL’ICT: PICCOLE IMPRESE PADOVANE CRESCONO. IN RETE. Reti informali o fusioni per fare massa critica e puntare a nuovi mercati, cooperative per valorizzare gli asset comuni o Ati (associazioni temporanee d’impresa), nate per dare gambe a un progetto specifico o per accedere a bandi per l’innovazione. Non c’è una formula univoca per fare rete e competere assieme. Lo dimostrano le esperienze variegate dei pionieri padovani delle reti d’impresa. I risultati, in tempi di crisi, sembrano dare ragione a chi ha scelto di navigare in flotta anziché in solitaria.
FERRITALIA: LA COOP DEL FERRO. Correva l’anno 1974 e un gruppo di imprenditori nel settore della ferramenta si rende conto che comprare assieme significa spuntare prezzi migliori. Nasce dall’idea del padovano Piero Andrighetti e del trevigiano Franco Fabrizio la cooperativa Ferritalia, con sede a Padova, la più grande azienda di ferramenta in Italia. Costituita attualmente da 13 imprese (12 italiane e una spagnola), realizza un fatturato di 320 milioni movimentando circa 2 milioni di quintali di merce l’anno, ha 1.100 dipendenti, 250 agenti sul territorio e un portafoglio di 30mila clienti. «Fin dall’inizio - spiega Marco Fabrizio, presidente della cooperativa - l’unione delle forze ha permesso di operare all’estero. Ferritalia è tra i pionieri italiani in Oriente e tre anni fa abbiamo aperto anche un ufficio in Cina». La cooperativa si è poi trasformata da grossista a distributore, sviluppandosi su marchi propri. «Ci rivolgiamo al negozio tradizionale di ferramenta, confrontandoci con il rivenditore come partner. Siamo impegnati per migliorare l’attività di vendita, curiamo il packaging e la qualità dei prodotti, offriamo prezzi competitivi massificando gli acquisti». I soci di Ferritalia si sono “spartiti” le zone di competenza, dalla Sicilia al Piemonte fino all’Alto Adige. «Ci troviamo una volta al mese - conclude Fabrizio - e scegliamo i nuovi prodotti da inserire in catalogo. La presenza di Ferritalia garantisce acquisti unificati, logistica integrata e sviluppo di un marketing coordinato».
L’HOTEL DI LUSSO NASCE IN FILIERA. Cross selling, integrazione di competenze, tecnologie, relazioni. Sono gli obiettivi ai quali punta il network di aziende e studi di Padova che porterà sul mercato internazionale un format nuovo: la progettazione e realizzazione di hotel chiavi in mano non attraverso un general contractor, ma proponendosi come un pool di specialisti complementari in grado di garantire il massimo livello di qualità dei prodotti e servizi, dal business plan all’esecuzione delle opere. «Stiamo costituendo un soggetto operativo, con ogni probabilità una società autonoma, che verrà partecipata da alcune aziende leader nel proprio settore - spiega Mauro Longo, amministratore delegato di Ambiente Ufficio, tra i promotori della cordata -. Non sarà un contractor, ma una struttura di business integration con funzione principalmente commerciale. Prevediamo un intervento già in fase di progettazione e studio di fattibilità, con l’identificazione a priori della filiera di fornitori. Questo riduce la piramide e snellisce il lavoro». La cordata coinvolge già lo Studio FPA di Padova per la progettazione, Uniflair di Conselve per pavimentazione e climatizzazione, Kristallux di Camposampiero per l’arredo-bagno, Ambiente Ufficio di Saonara per l’arredo delle parti comuni. «Tutti i partner si conoscono e questa è una garanzia per l’investitore in termini di qualità e controllo dei tempi. Inoltre - conclude - si supera la fase in cui ogni azienda si presenta singolarmente, formando una filiera che dà al cliente tutto ciò che gli serve e abbattendo alcuni costi interni». I primi risultati del network dedicato all’alberghiero e ai grandi centri residenziali sono attesi entro 12/18 mesi.
SOFTCITY, L’ICT VA IN RETE. Al momento è un progetto, ma Softcity è stato pensato come un incubatore delle imprese dei servizi innovativi e tecnologici orientate allo sviluppo di processi di integrazione. «Padova è la quinta provincia in Italia e la prima in Veneto per intensità di addetti nel nostro comparto», evidenzia Claudio Velasquez, presidente dei Servizi innovativi e tecnologici di Confindustria Padova. «Eppure non ha una identità marcata e rappresentata. Noi vogliamo dare visibilità a questa forte concentrazione, accelerando processi di integrazione. L’obiettivo è affermarci come polo tecnologico per i servizi innovativi». Il percorso non parte dal nulla. «Nell’ambito del Distretto veneto dell’Informatica sviluppiamo da anni progetti condivisi di ricerca precompetitiva nell’Ict, collaborando con l’università e accedendo a incentivi. Ora si sta facendo un salto di qualità per portare il concetto di rete anche sul fronte del business». Con la Camera di Commercio di Padova è stata avviata una mappatura del sistema Ict e si stanno esplorando sinergie e possibilità tecnico-giuridiche per l’aggregazione, anche al di là delle normali fusioni. «L’attenzione è concentrata sui contratti di rete, funzionali alla condivisione di azioni sul mercato attraverso formule aggregative meno spinte». E aggiunge: «Vogliamo lanciare l’idea di business community iniziando dai progetti, andando a cogliere opportunità di mercato che le singole aziende non avrebbero la massa e le competenze sufficienti per centrare».
AGUGIARO & FIGNA: FUSIONE INTER PARES. Quando l’integrazione non è solo sui progetti, ma investe l’azienda e il capitale, la sfida si fa più impegnativa e ambiziosa. Lo testimonia la fusione, realizzata nel 2003, che ha portato alla costituzione di Agugiaro & Figna, azienda leader in Italia nella macinazione del grano con sedi a Curtarolo (Pd), Parma e Perugia. Ma come è nata la fusione? «Il settore molitorio è tradizionalmente a basso valore aggiunto - spiega il presidente Giorgio Agugiaro -. Per aumentare la redditività è necessario avere una dimensione adeguata. Noi crescevano da alcuni anni, ma sempre a una cifra. Abbiamo scelto la fusione con un’azienda, la Figna, che aveva una visione e una gestione simili, era di proprietà di una famiglia e, soprattutto, era attiva su mercati e regioni che noi non coprivamo». Se è vero che non sempre 1+1 fa 2, nel caso di Agugiaro & Figna la somma ha generato valore. «Abbiamo raggiunto dimensioni che ci hanno consentito di dare una struttura manageriale all’azienda - rimarca il presidente, che con l’ad Alberto Figna guida una realtà da 90 dipendenti con un fatturato che nel 2009 ha superato i 70 milioni -. Siamo cresciuti velocemente: al momento della fusione le due aziende macinavano meno di 150mila tonnellate l’anno di grano, oggi i tre impianti ne macinano più di 200mila. Con questi numeri siamo più competitivi sul mercato delle materie prime». Con l’evoluzione in chiave industriale, l’azienda ha dedicato più attenzione al credito, razionalizzato la logistica, pianificato investimenti in ricerca e innovazione e in controllo qualità. E ora punta a raddoppiare la quota di mercato all’estero (oggi il 5% del fatturato).
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