Comunicato Stampa

    Oltre 300 imprenditori hanno gremito mercoledì sera lo Sheraton Padova Hotel per l’incontro
    con il presidente del Pastificio Rana e l’amministratore delegato di Amazon Italia Stefano Perego.
    Internet vale in Italia 14 miliardi di euro, 2% del commercio totale, 10 punti meno della media Ue
    OLTRE LA CRISI: RANA, «FANTASIA, INNOVAZIONE
    E UN TAGLIO ALLA BUROCRAZIA, COSÌ SVOLTIAMO»
    Perego: «E-commerce driver di crescita. Ma per essere attrattivi reti digitali ed enti efficienti»

    (Padova - 21.06.2012) - Avere l’ossessione per l’innovazione, adattarsi al cambiamento, giocare con coraggio le sfide della competizione. Anche in chiave “social”. È il messaggio di Giovanni Rana fondatore e presidente del Pastificio Rana agli oltre 300 imprenditori e giovani che mercoledì sera hanno affollato lo Sheraton Padova Hotel per la conclusione di “In gara col tempo”, il ciclo di incontri con le best practice aziendali organizzato da Confindustria Padova, con il sostegno di Cassa di Risparmio del Veneto e Umana, aperto dal presidente degli industriali padovani Massimo Pavin. Ospiti con Rana l’amministratore delegato di Amazon Italia Logistica Stefano Perego e il direttore marketing Italia del Pastificio Rana Federico Chiavegatti.
    Un invito a esplorare le potenzialità delle nuove tecnologie per fecondare il manifatturiero, anche più maturo, e affacciarsi oltre la crisi. Come ha saputo fare una realtà leader nella pasta fresca, con 50 anni di storia e 20 di comunicazione pubblicitaria come il Pastificio Rana, guidata da chi ha avuto l’intuizione di diventare il testimonial della bontà del suo prodotto “mettendoci la faccia” e oggi è al 96% di popolarità tra gli italiani. Un’azienda radicata nella migliore tradizione gastronomica italiana e che oggi guarda con attenzione ai nuovi media e ai linguaggi del web e dei social network per dialogare con il cliente e consolidare la sua leadership. «Fantasia e competenze innovative sono le doti più preziose per far bene l’imprenditore. Lo sanno bene i miei collaboratori, a cui ripeto sempre “dai che facciamo”, nonostante le difficoltà e una burocrazia che è un macigno sulle aziende», insiste davanti ai colleghi padovani il cav. Giovanni Rana, che negli anni ’60 si è inventato di vendere tortellini con il porta a porta. Dal primo stampo Rana all’applicazione dell’atmosfera modificata alla pasta fresca, ai 100 tipi diversi di tortellini, agli spot tv in cui recita con Rita Hayworth o fa il verso a Stalin, Rana ha saputo creare un’empatia con il cliente che oggi mira a conquistare anche con un canale youtube dedicato, la comunicazione online, concorsi ed eventi internet, attività facebook istituzionali. E in futuro anche l’e-commerce, un fenomeno che oggi vale in Italia 14 miliardi di euro, cresciuto del 40% nell’ultimo anno e vero driver di competitività nelle parole di Stefano Perego ad di Amazon Italia Logistica, il primo global store virtuale con 3 milioni di clienti nel mondo e vettore di servizi logistici in forte espansione.
    «L’e-commerce rappresenta oggi il 2% del commercio totale in Italia, 10 punti in meno della media Ue, quindi con enormi potenzialità di sviluppo», precisa l’ad di Amazon Italia che a fine 2011 ha aperto a Castel San Giovanni (Pc) il centro di distribuzione e logistica per l’Italia, 25 mila metri quadri con 200 addetti e un più largo indotto e prospettive di ampliamento.
    Una lezione di attrattività anche per Padova e il Veneto, come s’intende dalla risposta di Perego a un’esplicita domanda del vice presidente di Confindustria Padova Gianni Potti, che ha guidato la conversazione, sul perché Amazon abbia scelto Piacenza e non un’altra località, per esempio Padova, per il suo quartiere logistico. «Perché Castel San Giovanni ci ha dato tutte le risposte con prontezza. Le leve giuste su cui agire e che orientano la scelta di una multinazionale come Amazon sono posizione geografica, infrastrutture digitali, cultura d’impresa sensibile alle nuove tecnologie e soprattutto reattività dell’ente pubblico».
    Una lesson su cui meditare e una sfida da cogliere. Se è vero che il commercio elettronico raddoppierà il suo peso al 4% del commercio totale in Italia entro il 2015, ma riguarda ancora solo il 15% della popolazione (43% la media Ue27) e appena il 4% delle imprese effettua vendite on line (12% Ue27).

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