Oltre 16 mila adesioni in dodici anni, un patrimonio di 32 milioni di euro e un rendimento medio del 9,35%. Il fondo creato da Cisl e Associazioni Industriali del Veneto diventa “multicomparto”, per un investimento personalizzato
SOLIDARIETÀ VENETO:
IL FONDO PENSIONE SU MISURA
Padova terza provincia in Veneto con 1.550 adesioni, dopo Treviso e Vicenza
(Padova - 28.02.2002) - Oltre 16 mila adesioni in dodici anni, un patrimonio di 32 milioni di euro (oltre 60 miliardi di lire) e un rendimento medio del 9,35%, superiore di oltre 5 punti al rendimento del Tfr. Sono i numeri del Fondo pensione Solidarietà Veneto, il primo fondo regionale in Italia, nato nel 1990 da un’intesa fra Cisl e Associazioni Industriali del Veneto, presentati questa mattina a Padova nella sede di Unindustria.
Un bilancio con molte luci e prospettive ambiziose. Da gennaio 2002, Solidarietà Veneto è diventato il primo fondo multicomparto in Italia tra i fondi contrattuali rivolti ai lavoratori dipendenti. La Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) ha infatti approvato le modifiche statutarie che consentiranno al fondo di avviare la gestione multicomparto degli investimenti.
“Siamo il primo fondo contrattuale ad ottenere questo via libera - ha spiegato Bruno Silvestrin vice presidente di Solidarietà Veneto -. Una novità assoluta, che ci permetterà di offrire agli iscritti soluzioni di investimento personalizzate. Ogni lavoratore aderente al fondo potrà scegliere la propria linea di investimento in base a più variabili personali, quali l’età anagrafica e gli stili di vita, le aspettative previdenziali e le attese di rendimento, lo spazio temporale prima del pensionamento e la propensione al rischio”. Saranno tre le linee di investimento proposte: “prudente” (fino al 10% di azioni, il resto obbligazioni dell’area euro) gestito da Unipol spa; “reddito” (dal 10 al 30% di azioni) gestito da Arca Sgr spa, “dinamico” (dal 30 al 60% di azioni) gestito da Invesco.
Lusinghiero il bilancio tracciato a Padova, con oltre 16.000 adesioni tra i lavoratori dipendenti dell’industria nel Veneto e contributi superiori ai 60 miliardi di lire. Quanto alla distribuzione degli iscritti al fondo nelle sette province venete, Padova è al momento al terzo posto, con 1.550 adesioni e una netta prevalenza tra gli addetti del metalmeccanico (600), preceduta da Treviso (9.060) e Vicenza (2.248). Seguono le province di Belluno (1.116), Venezia (1.081), Verona (313), Rovigo (105). Molto interessante il rendimento medio del fondo nei dodici anni di gestione, pari al 9,35%, superiore di 5,12 punti al rendimento medio del Tfr (trattamento di fine rapporto) e del 5,71% rispetto al tasso medio di inflazione.
“La novità del multicomparto - ha aggiunto Silvestrin - consentirà di ottimizzare ulteriormente i profili di rischio/rendimento, diversificando e personalizzando le linee di investimento”. Una diversificazione che rende ancora più flessibile il fondo, già caratterizzato per la sua intersettorialità: pur essendo un fondo chiuso (contrattuale) possono aderirvi i lavoratori di tutti i settori industriali del Veneto. Questo permette a quel 25% di addetti che ogni anno cambia lavoro, di non dover cambiare fondo quando si sposta da un’azienda all’altra o da un settore all’altro, come avviene invece per i Fondi nazionali di categoria. L’unica condizione è che l’iscritto al fondo continui a lavorare in Veneto.
Altro punto di forza di Solidarietà Veneto è la partecipazione dei soci alla gestione, grazie a un consiglio di amministrazione di 18 consiglieri e a un’assemblea di 200 delegati espressi in modo paritetico dai lavoratori e dai datori di lavoro.
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