Comunicato Stampa

    Si chiama GHIS, il progetto presentato a Flormart/Miflor da un pool di PMI e Centri di ricerca europei coordinati da Unindustria Padova. L’avveniristico sistema di controllo ha un cuore ecologico: utilizza energie alternative e migliora la qualità delle colture. Anche in ambienti estremi, nel deserto israeliano come nell’inverno britannico

    FIORI E PIANTE IN TUTTI I CLIMI: ECCO LA SERRA
    TOTALMENTE GESTITA DAL TELEFONINO

    (Padova - 22.02.2002) - Una serra avveniristica, teleassistita dal computer o dal telefonino, che fa crescere fiori, piante e ortaggi in condizioni ideali in qualunque clima e ambiente, nel deserto israeliano come nell’inverno britannico. Grazie a un sistema di controllo totalmente automatizzato, che gestisce anche a distanza, via modem, Internet e GSM, i parametri tecnici e climatici (temperatura e umidità, pH e concimazione, apertura vetri, impianto di irrigazione e sistema antincendio) in funzione delle esigenze di fiori e piante. Una serra che abbatte costi e inquinamento, grazie all’uso di energie rinnovabili - pannelli solari fotovoltaici e biomasse - per il riscaldamento e l’energia elettrica.
    E’ il progetto europeo GHIS, GreenHouse Integrated System, presentato oggi, venerdì 22 febbraio in Fiera di Padova nell’ambito della giornata inaugurale di Flormart/Miflor, Salone Internazionale del florovivaismo, in corso fino a domenica 24 febbraio.
    Il progetto GHIS è coordinato dall’Unione Industriali della provincia di Padova (Confindustria). Vi partecipa un pool di quattro PMI di Italia (tra cui la padovana Maniero Elettronica), Grecia, Spagna e Gran Bretagna e cinque Centri di ricerca universitari e privati di Olanda, Italia e Israele (fra i quali l’azienda padovana GR Elettronica, le Università di Padova, l’israeliana Ben Gurion di Beer Sheva, quella olandese di Wageningen), che stanno studiando e sperimentando il nuovo sistema di controllo.
    GHIS è coordinato dalla Divisione progetti - Ricerca europea internazionale di Unindustria Padova, la struttura che da un anno rappresenta l’interfaccia fra PMI italiane ed europee (potenziali partner nei progetti), centri di ricerca internazionali e l’Unione europea. “La Divisione - spiega la responsabile Roberta D’Orazio - ha costruito le collaborazioni scientifiche e industriali e ottenuto dalla Commisione europea un cofinanziamento pari al 50% del valore di progetto (1 milione 850 mila euro, circa 4 mld di lire, la metà dei quali destinata alla ricerca) nell’ambito di Craft, il programma di sostegno ai progetti di innovazione di consorzi europei di Pmi”. Oltre che per l’innovazione scientifica e tecnologica, GHIS è quindi un’esperienza di rilievo per il modello di collaborazione scientifica e produttiva transnazionale, capace di attivare l’innovazione tecnologica nelle Pmi.
    Molte le novità concentrate in GHIS. “Rispetto agli impianti esistenti, che non sono integrabili né espandibili in rapporto alle dimensioni delle coltivazioni in serra - spiega Tarcisio Maniero presidente della Maniero Elettronica - GHIS fornisce un unico sistema di controllo, per di più espandibile, che allinea cinque diversi impianti: irrigazione, fertilizzazione, climatizzazione, gestione idrica e sistema energetico”. “Gli impianti possono funzionare singolarmente - precisa l’ingegner Giuseppe Luciano della GR Elettronica di Vigonza (Pd) - oppure integrati da un sistema plug-and-play, che riconosce il nuovo impianto inserito e ne gestisce subito il controllo”. Un sistema facile da usare: programmabile da un Pc e dotato di software i cui aggiornamenti saranno scaricati da Internet. Risultato finale: si riducono i costi d’avvio e gli investimenti sono proporzionati alle reali necessità.
    Il sistema GHIS migliorerà la qualità delle produzioni in serra, anche dal lato sanitario (minore concentrazione di residui o accumulazione di nitrati), rendendo possibili le coltivazioni anche in ambienti estremi o sfavorevoli per condizioni climatiche, carenza di acqua o di energia elettrica. Ed avrà un occhio di riguardo per l’ambiente, grazie all’uso di energie rinnovabili, come pannelli fotovoltaici per la produzione di energia e biomasse per generare biogas da riscaldamento, utilizzando un bruciatore misto a metano e biogas, studiato in Olanda, che sfrutta la fermentazione dei residui di produzione. In GHIS è inoltre previsto l’inserimento di un impianto per il riciclo dell’acqua e delle sostanze nutritive sovrabbondanti, il recupero e depurazione dell’acqua piovana per usi irrigui.
    I sistemi saranno integrati nell’unico sistema di controllo gestito via computer, internet o telefonino, che grazie agli algoritmi degli esperti israeliani della Ben Gurion University, si autoregolerà in rapporto ai rilievi dei parametri esterni e all’evoluzione del microclima interno, ordinando al sistema le azioni di regolazione (apertura/chiusura finestre, accensione/spegnimento riscaldamento, avvio/chiusura impianto irrigazione, ecc.). Obiettivo finale: un sistema che genererà risparmi di gestione del 20-30% rispetto agli standard attuali.
    Il progetto GHIS durerà 24 mesi. Dopo l’avvio ad ottobre 2001, entro fine febbraio si concluderà la messa a punto delle specifiche di progetto. Nel frattempo, si svolgeranno in Olanda prove e ricerche per il bruciatore a biogas; a Padova, nei laboratori del Dipartimento di Agronomia ambientale ad Agripolis, rilievi e test sul prototipo della serra in presenza e assenza di colture, affidati al team del professor Giorgio Gianquinto e di Paolo Sambo. Mentre Israele studierà i modelli matematici per il controllo del clima e degli scambi energetici. Il prototipo finale del nuovo sistema di controllo sarà pronto entro ottobre 2003. A quel punto inizierà la commercializzazione nel bacino mediterraneo e in nord Europa. Analisi di mercato preliminari stimano in 500 i sistemi di controllo vendibili in cinque anni sul mercato europeo.
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